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Surfcasting con Mare Mosso

Aggiornato il 16 Settembre 2021

A cavallo tra ottobre e novembre siamo stati ospiti della costa orientale della Corsica: forse sgraditi ospiti visto le condizioni assolutamente avverse di natura meteo che hanno connotato l’intero periodo.

Pioggia continua, vento forte, mare molto mosso e sporco hanno per 5 giorni funestato la costa ed ogni uscita, sebbene il gruppo non fosse numeroso e fosse invece ben affiatato, è stata studiata a tavolino con cartine particolareggiate per trovare postazioni meno funestate e dove magari l’auto fosse molto vicina per trovare riparo nei momenti più intensi dei numerosi temporali. Tranne il primo giorno, o meglio la prima notte che ci ha visto arrivare in spiaggia oltre le 22, con acme di alta già superato da qualche ora, circostanza in cui il mare è stato clemente con poche alghe ed un respiro da est ancora presente, poi è stata pesca ai limiti. E’ stata l’occasione per provare nuovi piombi ad alta tenuta e capaci di buon volo.

Risulta essere stata l’occasione per rispolverare fili da bobina superiori ai 25 centesimi perché sapete bene che spike o coni o peggio ancora piramidi, qualche volta assolutamente necessari, se si infossano per essere scalzati dal fondo senza spaccare necessitano di robusti guinzagli ma è stata l’occasione per meravigliarci per la capacità di un mulinello strutturalmente piccolo ma di una potenza incredibile quale il Taurus 6000. Caricato con fili del 26 o del 28 con shock leader in multifibra da 25 chili mai dico mai si è piantato con piombature da 150, da 175 e qualche sfera da 200. E quando in acqua è stata scagliata la sardina gradita da qualche bel grongo è stato inesorabile nel recupero di piombo, alghe e serpentone. Già l’avevamo collaudato insieme allo Scepter alle prese con grosse orate che alla bilancia andavano oltre i 3 chili, ma in quelle occasioni in bobina avevamo un più fluido e leggero 0.23 (tra questi l’immarcescibile Orange della Falcon) ed i piombi non superavano i 5 once; forse avevamo stabilito i limiti dei due mulinelli proprio con queste categorie di piombo.

Siamo stati clamorosamente smentiti e sembrava impossibile che un mulinello “piccolo” potesse competere con i mastodonti della categoria. Allora esaminiamo alcuni espedienti da mettere in atto quando il mare è proprio grosso e magari sporco: In bobina eviteremo fili conici ed altre scorciatoie inutili. Lo spezzone di shock leader sarà costituito da ottimo multifibra con carico di rottura adeguato al piombo da utilizzare tenendo conto che i migliori multifibra tipo Fireline hanno carichi reali. Questo offrirà resistenze alle correnti mantenendo il piombo più stabile. Non cercheremo le massime distanze ma sonderemo il fondo fino a trovare il punto dove il nostro piombo riuscirà ad infossarsi. Sarà a soli 15 metri? Benissimo, state certi che quella è anche la zona di mangianza. Per diminuire la quantità di alghe in sospensione che può depositarsi sulla lenza pescheremo con canne lunghe poste su sostegni alti e posizioneremo tripode o picchetti il più vicino possibile alla battigia, sicurezza permettendo. Se useremo piombi a tenuta non eccessiva cercheremo un compromesso possibile tra condizioni del mare, possibili prede e nylon in bobina.

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