In molte località lo chiamano “ giacco” o “campana “ ma di sicuro il rezzaglio, qualunque sia il nome ad esso attribuito è un attrezzo di pesca assai diffuso e conosciuto anche nei mari del sud, usato in qualsiasi stagione. Il suo utilizzo, che richiede un certa pratica, è assai semplice.
Questa tradizionale e affascinante rete che “in azione” copre una vasta area, in realtà è di poco ingombro, tanto che basta inserirla in un secchio di plastica per trasportarla; ed è anche divertente perché possiamo spostarci in più zone della costa durante la stessa giornata di pesca. Occorre munirsi di un paio di scarpette durante l’estate o di un paio di stivali a coscia durante l’inverno per muoversi sulla scogliera, in quanto il rezzaglio si getta stando in mare, soprattutto in zone scogliose. Su un fondale di questo genere bisogna avere una certa pratica, ma con l’esperienza riusciremo a considerare il rezzaglio un piacevole mezzo di pesca.
Lo possiamo trovare in vendita nei negozi specializzati di pesca sportiva, in varie misure e dimensioni , ma se abbiamo una passione vera e un po’ di pazienza costruirci il rezzaglio da soli sarà di sicuro di grande soddisfazione. Prima di tutto potremo decidere in base al pesce che vorremo catturare la misura della rete e della maglia , poi di conseguenza possiamo stabilire il peso adatto da inserire secondo la profondità del fondale dove intendiamo gettarlo. Insomma occorre trovare il giusto equilibrio. Ad esempio, se ci rechiamo alle foci di un fiume, dove in genere circola molto pesce, anche spigole, muggini e ombrine di sabbia, il nostro strumento sarà in nylon con una maglia di circa tre centimetri di lato. Può sembrare larga ma occorre pensare che a volte le spigole possono raggiungere anche dimensioni ragguardevoli. Inoltre, una maglia larga, permette di lanciare un rezzaglio più leggero, facilitando così le operazioni nel suo complesso, specie in quelle zone dove c’è una veloce corrente dell’acqua. E’ proprio alla foce dei fiumi che il pesce è abbondante, per questo viene continuamente gettato e issato su anche senza nessun avvistamento.
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Se invece andiamo poco fuori la foce dei fiumi andrà bene anche una maglia più piccola per la cattura dei “ gorani “ che si muovono in branco, adatti anche come esca. Pure i “ crognoli “ sono ottime esche usati dai pescatori di palamito ai dentici che si possono catturare con questo attrezzo. In mare con il rezzaglio si possono catturare facilmente le salpe che durante la primavera si muovono verso terra in cerca di alghe e si avvicinano talmente tanto a riva che talvolta si può vedere addirittura la coda fuori dall’acqua, mentre stanno pascolando in acque basse.
Rendendosi così visibile, la salpa diventa una preda assai facile, sia di giorno che di notte quando circola negli stessi posti magari assieme a saraghi pizzuti che come lei si nutrono di alghe.
Pertanto se siete a conoscenza che sulle vostre coste esistono praterie di posidonia, non esitate e provate con un rezzaglio con filato a tre capi e maglia di tre centimetri di lato. Oltre alla luna, che sarà di aiuto per illuminare la zona dove stiamo pescando è bene tenere di conto della marea. Ma solo attraverso l’esperienza e la frequenza al lancio, potremo capire quali pesci circolano, e in quale ore del giorno e della notte. Con il rezzaglio si possono catturare anche le orate, ma non è molto semplice, in quanto lo sparide è un pesce diffidente che si inebria, solo con allettanti pasture a base di cozze in parte tritate e in parte intere distribuite in zone di scogli lisci. Questo genere di “richiamo” costituirà un boccone assai gustoso, a cui l’orata difficilmente saprà rinunciare.
Il rezzaglio può essere gettato anche dalla barca, ma in questo caso è bene essere con un amico: una persona infatti, rema lentamente, l’altra, stando a prua, avvista i pesci. Solo allora , cioè quando siamo sopra il branco o nelle sue immediate vicinanze si getta il rezzaglio a mare: esso si apre completamente e va sul fondo.
In questo tipo di pesca avremo naturalmente avuto l’accortezza di inserire dei pesi per favorire l’affondamento. Inutile dire che la buona riuscita della pesca dipende dalla bravura del pescatore che deve lanciare con destrezza per riuscire a catturare il pesce avvistato. Un fondale liscio faciliterà le operazioni rispetto a un fondale scoglioso dove il rezzaglio potrebbe incagliarsi. E se anche non siete nei mari tropicali dove l’abbondanza di prede non vi lascerà mai delusi, potrete comunque essere certi che una giornata con il rezzaglio può offrirvi un piacevole e divertente passatempo.
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