Quando si parla di spinning, vengono subito alla mente i grandi fiumi, i laghi e comunque le acque dolci in genere. Non bisogna però dimenticare che spinning non significa soltanto pesca in fiume o in lago, poiché anche in mare questa affascinante tecnica può trovare ampio impiego.
A parte le acque tropicali, che danno agli appassionati di spinning soddisfazioni infinite, nel nostro Mediterraneo la pesca si limita a specie di pesci ben determinate: quelle che si prestano bene ad essere catturate perciò, a conti fatti, sono veramente poche. Tra tutti questi “spunta” l’aguglia, un pesce che può essere insidiato soprattutto dai neofiti che perla prima volta si apprestano a praticare lo spinning in mare.
L’aguglia è un pesce abbastanza comune lungo tutte le coste della nostra penisola, isole comprese. La si può trovare quasi ovunque, sia all’interno che all’esterno dei porti, lungo le scogliere naturali ed artificiali. La caratteristica essenziale di questo pesce, è quella di sostare in prevalenza nello strato superficiale del mare, facendosi notare spesso con delle classiche bollate effettuate con il piccolo rostro.
Esche per Pesca all’Aguglia
Le esche per pescare l’aguglia a spinning in mare possono essere divise in due categorie distinte. Nella prima si inseriscono quelle che sono le più impiegate, e cioé le esche artificiali, mentre nella seconda rientrano le esche naturali, le quali permettono al praticante di insidiare le prede più grandi.
Gli artificiali sono sicuramente le esche maggiormente impiegate nello spinning dalla costa e possono variare in tipologia a seconda del periodo di pesca, ma soprattutto in base alla dimensioni Balle specie di pesci da catturare.
II periodo di presenza di questo mini rostrato, non è preciso, in quanto è possibile trovare le aguglie vicino alla costa durante tutto l’anno. Sicuramente però, migliori risultano l’autunno e l’inverno, quando risulta più facile catturare i soggetti più grossi quelli cioè che offrono una ben più divertente azione di recupero. Gli artificiali andranno scelti quindi in primo luogo, in relazione alla dimensione delle prede. Con le aguglie più piccole sarà sufficiente impiegare piccoli cucchiaini ondulanti, piumette e mini octopus; mentre perle più grandi si ricorrerà ai minnow e agli ondulanti martellati di dimensioni maggiori.
Il problema insito nell’uso delle esche più piccole si rivela nel loro utilizzo specifico. Infatti, con un’esca leggera, risulta difficoltosa l’azione di lancio.
Per effettuare quindi delle gittate lunghe o comunque lanci capaci da permettere una comoda azione di recupero, dovremo per forza di cose farci aiutare da elementi pesanti ma estranei alle esche.
II sistema senza dubbio più pratico, che consente cioè di lanciare lontano, ma soprattutto di mantenere l’esca in superficie , è l’impiego delle bombarde.
Una classica bombarda da spinning alle aguglie può essere una dieci grammi con affondabilità variabile tra 1,5 e 3 grammi. Una bombarda di queste dimensioni sarà sufficiente per lanciare alla distanza voluta, qualsiasi esca superleggera, oppure per lanciare a grandi distanze esche leggermente più grosse.
Con l’impiego della bombarda dovremo però usare le piccole accortezze che tale tecnica richiede. La bombarda perciò andrà inserita come scorrevole sulla lenza madre, solitamente costituita da un monofilo di diametro dello 0,18 millimetri. La stessa sarà poi fermata a sua volta da una girella tripla.
II terminale varia, come diametro, da uno 0,14 ad uno 0,16 millimetri e sarà lungo dagli ottanta ai cento centimetri, a seconda della canna impiegata.
Canna
Molto spesso, in una tecnica specifica come lo spinning, vengono adattate attrezzature non esattamente proprie della tecnica stessa. Risulta essere infatti da notare come perla pesca di un’unica preda come l’aguglia, sia necessario usare due tipi di canne completamente diverse tra loro, soltanto e limitatamente all’impiego di un determinato tipo di esca.
Con l’esca artificiale, si è portati in effetti ad usare una classica canna da spinning, spesso di lunghezza ridotta. Sarà infatti sufficiente, specialmente con esche pesanti, l’impiego di canne di lunghezze intorno ai 2 metri, poco ingombranti e facilmente trasportabili anche in quelle zone di pesca più impervie, dove sono previsti degli spostamenti frequenti.
Si noti invece, come sia impossibile l’utilizzo di una simile canna con un bracciolo lungo come quello usato con l’esca naturale. In queste situazioni, si dovrà quindi optare per una canna non propria per lo spinning, di lunghezza attorno ai 4 metri, che ci permetta di lanciare le nostre esche con terminale, appunto, molto lungo.