La marmora è uno dei pesci più comuni che si possono trovare nei nostri mari. La si può pescare sia di giorno che di notte, ma per una migliore riuscita della pesca è consigliabile effettuarla nelle ore notturne.
Caratteristiche Marmora
Corpo alto e compresso, con testa abbastanza grande e bocca che sporge leggermente oltre la mandibola. L’occhio è piccolo, posto in alto e in posizione piuttosto arretrata. Ha un’unica pinna dorsale.
Colorazione grigio argentea sul dorso, è chiara sui fianchi; su questi ultimi si notano delle fasce parallele verticali, solitamente 10/12. Come lunghezza massima raggiunge i 45 cm.
Di solito la marmora è ermafrodita, si riproduce nel periodo estivo (Luglio Agosto) e le uova sono galleggianti. È un pesce carnivoro, ma si nutre anche di alghe ed altro. Nei nostri mari è individuabile in fondali sabbiosi, a profondità che vanno dai 20 ai 40 metri. Nel periodo estivo si avvicinano moltissimo alla costa fino a uno due metri.
La mormora (Lithognatus mormyrus) appartiene alla famiglia degli Sparidi e al pari degli altri ha un alto valore commerciale. Purtroppo anche al massimo della crescita non raggiunge notevoli dimensioni (max kg 1) e quindi, considerate le nostre attrezzature, un po’ surdimensionate rispetto alla sua mole, ogni suo più generoso tentativo di resistenza viene soffocato impietosamente a discapito di un confronto su più alti valori sportivi. Purtroppo non è possibile adottare una tecnica specifica perché con le mormore c’è sempre la probabilità di catturare saraghi, orate, spigole e tutte le specie caratteristiche del surf. In pratica siamo costretti a sacrificare questa preda che, insidiata con attrezzature specifiche, come si fa d’estate quando si va a mormore, non ha niente da invidiare in fatto di sportività.
Al contrario dei saraghi e delle orate, che hanno un comportamento standardizzabile, le mormore sentono parecchio l’influenza ambientale tanto che a seconda delle località assumono delle abitudini assai diverse. Capita così che a seconda della spiaggia si catturino col mare più o meno mosso e per quanto riguarda le mie esperienze posso dire che preferiscono le condizioni vicine ai limiti e quindi mare solo risaccato oppure mare piuttosto sostenuto. Esistono delle spiagge dove compaiono col freddo e scompaiono invece proprio in quei mesi considerati più adatti come per esempio settembre o maggio. Insomma sempre per fare un paragone la mormora potrebbe essere definita la spigola dei grufolatori.
Come Pescare la Marmora
L’esca più efficace per questo pesce è l’arenicola. L’attrezzatura può variare a seconda dei luoghi scelti per la pesca, si possono usare infatti canne di misura variabile. Mulinelli con bobina con filo 0,28/0,30 con un attacco di circa 50 cm e con un piombo di 80 gr, gli ami variano dal 4 al 6.
Generalmente siamo soliti classificare un tipo di pesce in base alla tecnica ed alla attrezzature con cui viene insidiato. La realtà è molto diversa, e come tutti sappiamo un certo pesce è più o meno catturabile con qualsiasi attrezzatura. Nel caso specifico della mormora, una specie che popola i fondali sabbiosi, siamo abituati ad insidiarla con canne da surfcasting o canne da fondo medio pesanti, sotto valutando totalmente il fatto di poter insidiare questo pregiato pesce con una attrezzatura più leggera è senza dubbio più catturante. Come è noto in agosto è praticamente impossibile, di giorno, cercare di pescare con profitto tra le centinaia di persone che popolano la spiaggia, e senza dubbio anche se la nostra impresa in qualche modo riuscisse, certo non sarebbe a spese di un pesce sospettoso come la mormora. Non ci resta quindi di lasciare tutte le nostre speranze di cattura alle ore notturne.
Individuare il posto più idoneo per la pesca alla mormora è relativamente semplice; una semplice ispezione diurna, con maschera e boccaglio, ci può aiutare a capire dove i pesci trovano maggiore mangianza, ad individuare le piccole fossate nella sabbia. Scoperta cosi la zona di pesca, non resta che preparare l’attrezzatura.
La scelta della canna si basa prevalentemente sulle caratteristiche del luogo di pesca in cui opereremo; trattandosi di una spiaggia consiglio canne non più lunghe di 3 m, mentre da una scogliera sono da preferire canne leggermente più lunghe, non superiori comunque ai 4 m. Come sappiamo la marmora è un pesce grufolatore, che spazza la sabbia alla ricerca di cibo, nel suo caso piccoli crostacei, vermi resti di telline, vongole e cannolicchi. Dovremmo quindi presentarle un esca di suo gradimento, ed anche se apparentemente può sembrare più tosto semplice, visto la varietà di cose che apprezza, spesso risulta più complicato del previsto.
Preparata l’attrezzatura, non resta che attuare la tecnica vera e propria. La pesca, come già detto , si effettua nelle ore notturne, ma già al calar del sole è un momento in cui bisogna essere in pesca per sfruttare la prima accostata dei pesci. Caleremo le nostre canne a distanze diverse l’una dall’altra, magari cambiando spesso il peso della piombatura per effettuare lanci differenziati. Dopo il lancio dovremmo tendere bene la lenza, facendo piegare quasi totalmente il vettino. La toccata del pesce è avvolte impercettibile, e non è raro che possa capitare il pesce allamato senza che questo abbia trasmesso un segnale qualsiasi sul vettino. Perciò, durante la pesca, conviene effettuare della traina molto lenta e di controllare spesso l’esca.