Crostaceo molto noto per le doti gastronomiche, il gambero in passato si è ritagliato un posto di privilegio anche nel campo delle esche utilizzate in mare. Inseparabile alleato da chi pratica la pesca a bolentino per la cattura di pesci pregiati, è un po’ caduto nel dimenticatoio per quel riguarda la pesca da terra.
Ne esistono molte specie che si differenziano per taglia e ambiente, noi parleremo del più classico gambero di paranza, conosciuto alla zoologia con l’impronunciabile nome di Aristeomorpha fogliacea e Aristeus antenna.
Il gambero rappresenta un’esca micidiale per molte specie di pesci grufolatori o non solo.
Di facile reperibilità presso le comuni pescheria rappresenta un’alternativa valida a molte altre esche, e se la sua conservazione e il successivo innesco sono frutto di accorgimenti particolari, può diventare risolutivo in molte situazioni critiche.
E’ gradito a tutte le specie di fondo di ogni ordine e taglia e per i saraghi più svogliati risulta addirittura irresistibile tra le onde; piace alle occhiate e molti altri pesci di superficie, solo i cefali sembrano snobbarlo. Viene utilizzato con successo nella pesca con la bolognese, in quella di buca e con l’intramontabile canna fissa.
In quelle tecniche però dove sono richiesti dei lanci un po’ più spinti, le sue credenziali crollano di fronte ad una tenuta all’amo non impeccabile. Ma se a mali estremi, estremi rimedi… anche in quelle situazioni dove un suo utilizzo risulta impensabile può capitare almeno di provarci. Nel surfcasting, banco di prova durissimo per ogni tipo di esca, può, con qualche accorgimento, essere utilizzato ugualmente. Un bel gamberone rosso, innescato con l’ago e assicurato con qualche giro di filo elastico, sicuramente non passerà inosservato alla vista e all’olfatto di qualche bella orata o dell’onnivora spigola.
Sempre utilizzato intero, e inserito su di un bastoncino metallico con coroncina per cefalopodi risulta micidiale per seppie e calamari anche da terra. Per quel che riguarda la conservazione a lungo, può essere congelato; l’unica accortezza è che dovremo acquistarlo fresco e senza lavarlo riporlo in sacchetti con le quantità che pensiamo di utilizzare in pesca. Una accortezza da usare al momento dell’acquisto: se noteremo che il gambero tende a divenire nero, significa che non è stato trattato con additivi, e risulterà ancora più efficace. C’è chi preferisce trattarlo con zucchero e sale per aumentarne la tenuta sull’amo, ma così facendo la sua resa cala notevolmente. Sicuramente è un’esca alla quale va data fiducia e che saprà ripagarci abbondantemente.