Chiamata in molti modi, alcuni meritevoli di censura, l’Oloturia, o cetriolo di mare, rappresenta una delle migliori esche da utilizzare in questo periodo.
Ottima per il palamito e nel surfcasting, sa ripagare le difficoltà di reperimento e di preparazione a suon di catture importanti, soprattutto sparidi come orate e saraghi, che non sanno resistere al suo gusto forte.
Appartenente alla famiglia degli echinodermi, come i ricci e le stelle marine, vive su fondali prevalentemente misti, tra la sabbia e la roccia, o nei pressi delle praterie di posidonia, da pochi metri fino ad elevate profondità.
PREPARAZIONE DIFFICILE MA RISULTATI GARANTITI
Ne esistono di diversi specie, ma le più comuni sono la nera e la bianca, anche se quest’ultima colonizza batimetriche più profonde. Per procurarcela, a meno di non trovarla tra le reti di qualche amico pescatore professionista, basterà immergersi e raccoglierla direttamente dal fondo.
L’innesco dell’oloturia riguarda solo la membrana che separa la pelle coriacea e dura dagli organi interni.
Posizionata su una tavoletta andrà sezionata longitudinalmente avendo l’accortezza di privarla delle estremità e, una volta sventrata, procederemo a stenderla. Tolte le viscera fisseremo lo strato così ottenuto con due chiodi sulla stessa per agevolare le operazioni successive.
A questo punto, armati di tanta pazienza, dovremo utilizzare un raschietto per staccare la membrana che ci interessa, dalla dura pelle interna… Questa membrana si presenterà di colore bianco punteggiato di nero e avrà un odore molto forte di mare. Fatto questo la taglieremo in strisce e la innescheremo in diversi modi a seconda della tecnica di pesca.
Dal palamito al surf
Gradita agli sparidi, è un’esca selettiva per grosse orate, saraghi e mormore extra large. Nel surf casting di notte è quanto di meglio si possa proporre sui fondali misti, mentre dalla barca risulta insuperabile nei fondali sabbiosi adiacenti le secche. Per i lanci più esasperati conviene assicurare l’innesco con qualche giro di filo elastico senza eccedere, creando così un falso bibi dal sapore inedito e irresistibile. Se non utilizzeremo tutta la quantità di oloturia preparata come esca, potremo congelarla perché manterrà praticamente inalterate le sue capacità attrattive.
Un’ultima importante dritta è di effettuare l’operazione di preparazione dell’oloturia subito dopo averla pescata, altrimenti i suoi tessuti si induriranno rendendo impossibile la preparazione della stessa.