In questa guida spieghiamo come scegliere la canna da pesca a innesti giusta per le proprie esigenze.
Come Scegliere Canna da Pesca a Innesti
Noi sappiamo che le canne per il surfcasting si possono classificare e per la struttura e per il tipo di azione. Nel primo caso avremo le «telescopiche» e le canne ad innesti, ma queste ultime si possono suddividere a loro volta in canne ad innesti tradizionali e canne ad innesti
a «ripartizione di sezioni». Per quanto riguarda l’azione avremo canne ad azione di punta, canne ad azione media e canne ad azione parabolica. Le prime flettono, sotto sforzo e quindi durante il lancio e durante il recupero, soltanto in punta mentre tutto il resto della canna rimane rigido fino alla base.
Le seconde sono più flessibili e la curva interessa anche la parte centrale della canna. Le ultime invece, quelle ad azione parabolica, si curvano completamente dalla cima alla base. Evidentemente struttura e azione della canna non prescindono l’una dall’altra tanto che, a grandi linee e fatti salvi alcuni casi, si può affermare che le canne telescopiche hanno generalmente una azione parabolica, quelle ad innesti un’azione media o parabolica o di punta e quelle a ripartizione di sezioni un’azione di punta. Ma nonostante sia preferibile per il nostro tipo di pesca una canna veloce e pronta con una azione media o di punta, la scelta della canna rimane sempre un fatto soggettivo. Non foss’altro perché è soggettiva la preferenza ad uno stile di lancio e quindi ad una canna che a questo meglio si adatta. In ulti- ma analisi anche l’ambiente può giocare a favore di un tipo di lancio o di una canna ed è per questo che non ci si può fossilizzare in un’attrezzatura standard he non veda oltre un tipo di canna e un tipo di lancio. Una canna ad azione parabolica necessita, durante il lancio, di una manovra ampia e progressiva mentre una canna ad azione di punta deve essere mossa velocemente, quasi di scatto. Non parliamo poi delle canne a ripartizione di sezioni che sono ideate per un determinato tipo di lancio, il «pendulum», e solo con questo si esprimono al meglio.
Struttura, azione e tipo di lancio sono pertanto i tre fattori più importanti che devono indirizzare il pescatore alla scelta di una canna da pesca. Un fattore richiesto a tutti i tipi di canna e quello della leggerezza. In effetti gli sforzi dei costruttori mirano ad ottenere un prodotto valido con rapporti tra peso e potenza sempre migliori. E a tal proposito esiste una struttura che sicuramente spicca fra le altre. Risulta essere il monopezzo, una stecca intera che può essere lunga da 3,50 a 4 metri. Purtroppo questa soluzione non ha mercato e per ottenerla bisogna rivolgersi a
qualche artigiano, categoria questa ormai in estinzione e comunque limitata nello spazio a pochi Paesi, quali Inghilterra o Stati Uniti, sicuri di avere alle spalle una solida posizione economica. Peccato che questa canna non incontri i favori degli «addetti ai
lavori», importatori e distributori non ne vogliono sentir parlare, ma a pensarci bene non dobbiamo lamentarci. Non è forse vero che siamo noi stessi utenti a richiedere una canna che abbia misure compatibili con il vano portabagagli della nostra automobile? A queste condizioni è chiaro che quei pochi estimatori del «tutt’uno» siano costretti ad intra- prendere chissà quali iniziative e chissà a quali costi. La canna telescopica, quindi, e la canna ad innesti non sono altro che delle alternative il cui tentativo è quello di riproporre le prestazioni della canna in un solo pezzo. Molti sostengono che un buon grezzo tagliato a metà e collegato con un sistema «spigot» sortisce gli stessi risultati della canna intera in un solo pezzo. Non nascondo che esistano certi esperti che la pensano diversamente, però, anche stando nella via di mezzo, si evince che la struttura a innesti è oggi quella che più si avvicina al risultato ottimale. In commercio però, l’esempio di cui sopra è ancora una mosca bianca. Tutte le vetrine dei negozi «specializzati» fanno bella mostra di coloratissime canne, molto pubblicizzate, sicuramente vendutissime, ad innesti, ma in tre, quattro e anche cinque pezzi.
Chiaramente il problema del trasporto e dello stoccaggio si fa sentire ancora, commercianti e pescatori non hanno raggiunto finora la misura ideale.
E intanto le performance da un solo pezzo sono soltanto un miraggio. Attualmente la soluzione che va per la maggiore è la canna ad innesti in tre pezzi.
Un compromesso che da una parte elimina i problemi di spazio e dall’altra garantisce ancora ottime prestazioni ed una versatilità eccezionale. Risulta essere comunque un fatto certo che districarsi
in un mercato così variegato risulta per il neofita una delle imprese più difficili da affrontare prima di prendere una decisione sull’acquisto. Sarà bene che «costui» segua attentamente le mie indicazioni se non vuole incorrere in una scelta sbagliata.
Iniziamo dagli innesti. Abbiamo detto che un «due pezzi» correttamente riunito ha poco da invidiare alla stecca intera, evidentemente l’innesto ha una certa importanza. Per noi è però difficilissimo stabilire se un tipo è meglio di un altro perché ogni innesto è studiato in base alla lunghezza della canna, alla sua potenza, alla sua azione, ai materiali di cui è composta. Evidentemente riunire ed elaborare tutti questi dati di fronte al nostro dettagliante di fiducia non è una cosa proponibile però è vero che gli innesti «glass to glass», con la fibra a contatto tra elemento ed elemento e quindi senza vernici o strati protettivi sono quelli a minore dispersione di energia e pertanto più adatti al lancio e alla trasmissione dei
dati dal cimino al manico e viceversa (tocche e ferrate). Un altro innesto preferito è quello «rovesciato» ossia quando il manico si inserisce nel cimino.
Sempre per quanto riguarda la conservazione dell’energia le migliori canne da pesca hanno l’impugnatura di un materiale antisdrucciolevole ma rigido.
La gommapiuma, tanto per intenderci, sarà anche comoda ma non va bene per il lancio e per la ferrata. Le gare di gittata insegnano che i migliori risultati si ottengono col manico nudo e crudo senza interposizioni di materiali tra pelle e fibra. A proposito di «casting tournament», avete mai visto una canna telescopica cimentarsi in una di queste competizioni? No, vero? A volte risulta difficile far lavorare una canna per il verso giusto e questo può dipendere da diversi fattori; uno molto comune è quello di avere il portamulinello in posizione sbagliata. Per quanto riguarda il mulinello fisso e rotante in posizione alta, quella tradizionale, nelle canne la cui misura è compresa tra i m 3,50 e m 4,50, il portamulinello deve essere posizionato tra i 70 e gli 80 centimetri dalla base della canna. Per quanto riguarda il solo mulinello a tamburo rotante e la sua posizione «south cast», il portamulinello deve essere posizionato a circa 15 centimetri dalla base. L’impugnatura invece disterà i soliti 70-80 centimetri.
Un tasto che non si vuole che si tocchi è quello degli anelli guidafilo. Noi sappiamo che per le nostre canne da pesca abbiamo la possibilità di abbinare due di- versi tipi di mulinello: quello a tamburo fisso e quello a tamburo rotante.
Questi due sistemi sono così diversi che anche le canne su cui vanno montati devono possedere certi requisiti incompatibili tra di loro. Nel mulinello a tamburo fisso, durante il lancio, lo svolgimento del nylon avviene a spirali e pertanto, onde evitare pericolosi attriti che influirebbero sulla gittata, gli anelli guidafilo devono essere di grande diametro. Tutto ciò invece non ha senso se si parla di tamburo rotante. La fuoriuscita del nylon, in questo caso, avviene linearmente. Gli anelli guidafilo devono essere di piccolo diametro per invitare il nylon a seguire sempre la stessa rotta. E siccome questo sistema, durante il recupero, impone al mulinello di stare sopra la canna e non sotto come nel tamburo fisso, per evitare che il monofilo tocchi la canna tra un anello e l’altro, questi ultimi saranno in numero maggiore. Eppure, nonostante sia chiara la differenziazione tra i due sistemi, la stragrande maggioranza di canne a noi proposte non è conforme a queste norme elementari. Qualcuno insiste e propone la soluzione «ibrida». Una via di mezzo che, parlando di diametro, toglie al fisso e da al rotante. I più intelligenti hanno pensato di arrivare ad un compromesso anche con il numero togliendo uno o due anelli al rotante per aggiungerli al fisso. E devo dire che in questo caso la proposta è più che accettabile e sicuramente risolve alcune lacune proprie dei due sistemi come anelli troppo grandi ed ingombranti per
il fisso e quindi una struttura che per conservare una certa leggerezza risulta debole ed esposta a rotture di ogni tipo. Inoltre l’«ibrido» risolve i problemi di accumulo delle alghe sul troppo stretto anellino d esta del sistema rotante. Ma i problemi degli anelli non sono finiti. Spesso, se non sempre, si dimentica che gli anelli guidafilo hanno anche un’altra funzione e cioè quella di sollecitare la canna durante il lancio in quei punti che permettono il pieno sfruttamento della struttura. Ciò non è un problema finché si parla di canne la cui casa si è guadagnata un buon nome sul campo di battaglia ma non altrettanto si può dire di tutte le altre «stecche» in commercio. Del fattore anelli deve tenere conto
soprattutto l’improvvisato artigiano e non si lamenti poi se il «manufatto» non è all’altezza delle aspettative.
L’esperienza insegna che per affrontare al meglio tutte le situazioni è necessario disporre di zavorre pesanti dai 100 ai 250 grammi. Le migliori canne hanno un range di potenza limitato (diffidate delle altre) ed è quindi opportuno dividerle in due classi. Le più leggere con una potenza di lancio da 100 a 200 grammi e le più «pesanti» con una potenza tra i 150 e i 250 grammi.
Canne da Pesca a Innesti più Vendute
Per concludere, proponiamo una lista delle canne da pesca a innesti più vendute con i relativi prezzi.
- Impugnatura in sughero antiscivolo e traspirante, offre comfort e buona presa.
- La struttura in fibra di carbonio solida e leggera offre sensibilità e potenza.
- Costruzione portatile e custodia inclusa, si adatta facilmente in auto, baule, barca o zaino ecc.
- Anelli di guida in ceramica liscia, una buona protezione per i fili da pesca.
- Design a 4 sezioni e giunti stabili con puntali a innesto, facili da assemblare.
- Canna da vertical jigging, costruita in carbonio alto modulo rinforzato a sezione piena. Viene montata con tutti gli anelli in SIC a doppio ponte (consentendo di pescare con tutti i tipi di trecciato). L'innesto del fusto della canna al manico è stato rinforzato con delle legature. Il manico è in neoprene alta densità che garantisce una salda presa anche con mani bagnate. La placca porta mulinello è a vite e permette di alloggiare anche mulinelli di grossa taglia.
- la crociera per essere utilizzata anche con cinture da combattimento per le prede più importanti. Questa canna ha una azione molto potente, indispensabile per pescare su alti fondali oppure in zone con forte corrente marina, dove siamo costretti ad utilizzare inchiku di elevato peso per ottenere il giusto assetto di pesca e pescare in verticale sotto la barca.
- Ottima canna per la pesca a vertical jigging al dentice, cernia e ricciola.
- Caratteristiche Tecniche: Lunghezza aperta: 2.10Mt Lunghezza Chiusa (ingombro): 130Cm Sezioni: 2 (manico staccabile) Azione: 100/300Gr
- Pescare con i bambini è una grande attività per la famiglia all’aria aperta. Per consentire un'esperienza più divertente per i bambini, abbiamo progettato questo comodo kit con canna da pesca. Comprende canna da pesca telescopica, da spinning, esche da pesca, lenza e altri accessori necessari per la pesca. Adatto per i principianti.
- La canna da pesca Sougayilang è realizzata in fibra di carbonio e con fibra di vetro, quindi ha buona elasticità. La canna da pesca da 1,6 m diventa compatta fino a 35,6 cm e si adatta allo zaino e ad una borsa da viaggio. Molto adatta per laghetti, i ruscelli, i fiumi, per la pesca alla trota e alla spigola.
- Questo mulinello ha manopola regolabile a destra/sinistra; 2 + 1 cuscinetti a sfera, rapporto di trasmissione: 5.2:1, è liscio e facile da usare. Includiamo le istruzioni per insegnarvi a lanciare (lingua italiana non garantita).
- Regalo perfetto per i bambini: Un set per la pesca aiuta i bambini a sviluppare la pazienza, la disciplina, e la fiducia. Non solo promuove una sana vita all'aria aperta per i giovani, ma crea anche ricordi divertenti e indelebili.
- Canne da spinning di qualità e convenienti destinate ai pescatori principianti e junior. Le canne da pesca Mitchell Adventure 2 spin offrono la perfetta combinazione tra durata, prezzo e prestazioni. Una grande canna da pesca entry level per tutti i pescatori avventurosi!
- Costruzione composita in vetro a due pezzi. I materiali utilizzati negli spazi vuoti Mitchell Adventure 2 sono stati progettati per essere resistenti e durevoli. Questo aiuta a resistere a manipolazioni pesanti, potenti lanci e pesci combattenti duri. Li rende anche meno inclini alla rottura!
- Guide in acciaio inox: anelli resistenti all'acqua salata per una maggiore durata. L'acciaio inossidabile è altamente resistente ed è progettato per resistere all'impatto dell'acqua di mare. ridurre al minimo l'impatto di ruggine e corrosione per lanci più lisci e più lunghi.
- Impugnature in EVA: maniglie morbide ed ergonomiche in EVA su tutte le canne Mitchell Adventure 2. Questi forniscono una presa comoda per un buon controllo della canna da pesca e del mulinello quando si gioca a pesce nella rete.
- Perfetto per i pescatori principianti e junior. Le canne da pesca Mitchell Adventure 2 offrono un set di canne da pesca di grande valore che può essere combinato con altri mulinelli da pesca Mitchell e altre esche da lancio per fornire il kit di pesca perfetto.
- grande classico del bolentino proposto dal marchio Falcon
- azione di pesca di 1Kg
- struttura realizzata in carbonio alto modulo in due sezioni
- vetta innestata in Nylon
- placca portamulinello a vite
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Ultimo aggiornamento 2024-11-21 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API