Molto probabilmente è stato lo spirito di osservazione a indurre l’uomo a imitare ciò che la natura fa spontaneamente da sempre; in questo c’è chi ci riesce egregiamente, chi non ci riesce affatto e chi, con un colpo di fortuna, trova la chiave giusta al momento giusto. Nella pesca sportiva l’imitazione rappresenta un ampio capitolo dato che in molte tecniche ci si avvale proprio del “finto” che attrae l’attenzione, induce curiosità e quindi provoca una reazione. Se ci dovessimo rifare alla storia, le date e le prove sono incerte, ma la logica porta a pensare che il primo “finto” sia nato dall’osservazione del comportamento del “vero”: Un qualcosa scorre caduto in acqua e si muove spinto dalla corrente in maniera tale da sembrare naturale e quindi vivo.
Rcco che accade l’impensabile: il pesce in carne ed ossa lo scambia per cibo appetibile e lo attacca… il resto è storia. Ai nostri giorni il comportamento dei pesci è lo stesso e, in egual modo -a seconda dell’entità del branco dei predatori in acqua- viene aggredito tutto ciò che viene loro proposto. Perché direte voi, a seconda dell’entità del branco? Semplice! Perché il branco si carica di competitività e ogni singolo cerca di accaparrarsi la preda, il suo cibo. Ecco che se si opera in presenza di un folto gruppo di individui (pinnuti), aumenta a dismisura la possibilità di fare un buon carniere.
Le materia prime
C’è un mondo intero di artificiali per la trainetta leggera e si spazia dalle imitazioni dei pesci (minnow), a quelle dei vermi in silicone (worm) e di esseri marini più o meno reali (octopus), fino ad arrivare a veri e propri oggetti di richiamo e di adescamento sotto forma di bagliori, vibrazioni, e altro; stiamo parlando dei cucchiaini (spoon). Ma entriamo nel vivo del tema cercando di individuare quali esche artificiali sono impiegabili nella piccola traina sottocosta, con barchetta, motorino e attrezzatura leggera. Per fare ciò occorre creare un ordine suddividendo le esche e provando ad individuare l’uso ottimale delle varie categorie di appartenenza, considerando che con il mare e con i pesci (veri) tutto è possibile, tutto è il contrario di tutto e tutto può succedere… compreso delle graditissime sorprese
I pesci finti in gomma, silicone, metallo e balsa, sono validi per diverse specie marine come occhiate, aguglie, sugarelli eccetera. Le misure più idonee vanno dai 3 ai 5 centimetri e le colorazioni devono essere scelte in relazione alla luce, alle condizioni atmosferiche e allo stato di limpidezza delle acque. Fermo restando il concetto sopra espresso (nella pesca tutto è il contrario di tutto), nelle situazioni di scarsa visibilità i migliori risultati si ottengono con colorazioni decise e di forte impatto visivo oppure che somiglino alla mangianza presente nella zona: piccole sardine, cefaletti, aguglie, eccetera. Per l’uso ottimale conviene adoperare un’attrezzatura adeguata: cannette da spinning e monofili sottili collegati ai piccoli minnow, mossi a meno di tre nodi, affinché “navighino” bene senza roteare e/o balzellare sulla superficie. In presenza di mangianza evidente o di catture più consistenti come lampughe, grosse occhiate, palamite e spigole, conviene aumentare gradatamente la velocità portandola intorno ai sei nodi e, con essa, anche la misura degli artificiali, che oscilleranno tra i 9 ai 14 centimetri. Non ultimo anche il diametro del monofilo dovrà opportunamente adeguarsi e arriverà allo 0,35/0,40.
Gli spoon, comunemente chiamati cucchiaini, sono degli artificiali metallici che al pari dei minnow seguono l’iter della traina classica ma che a differenza dei pesciolini finti, richiamano i predatori stimolandoli con vibrazioni, luccichio e anche “rumore”. Anche di questi ce ne sono un’infinità e, a seconda della ditta produttrice possono essere rifiniti con piume… possono essere colorati, martellati, ondulati e chi più ne ha più ne metta. Possono scivolare dolcemente sulla superficie, scartare sull’onda, roteare, compiere balzi e immergersi. Comunque la si metta, i cucchiaini, possono catturare di tutto grazie alla particolarità intrinseca di richiamare l’attenzione ovvero di farsi notare in acqua e, proprio per questo, si possono trainare sia in superficie che a mezz’acqua e alcuni anche in profondità dove vanno ad ammaliare dentici e ricciole di branco.
Tra le esche che si usano a traina sottoccosta, minnow, cucchiaini e piumette occupano un posto di rilievo tanto che, se vogliamo essere sicuri di portare a casa qualcosa, nella nostra barchetta non dovranno mai mancare. Forma, dimensione e colori ce ne sono a bizzeffe,
a noi la scelta e le prove in mare.
Sia gli effetti ottici che le vibrazioni che creano gli artificiali durante la traina, scatenano nei pesci delle reazioni naturali quali l’aggressività o, al contrario, la paura. Gli artificiali hanno lo scopo di stimolare il pesce e spingerlo all’aggressione, emettendo vibrazioni e riflessi a seconda dei vari modelli. Dalla fase della curiosità si passa velocemente alla seconda, in cui il pesce attacca oppure fugge.
Dunque, proprio dal comportamento potremo capire quali siano i migliori, quelli capaci di eccitare e stimolare più o meno l’aggressività dei soggetti in quel momento e in quel tratto di mare.
Perché proprio qui sta la differenza, non è detto che un artificiale abbia la stessa resa, ovvero si comporti allo stesso modo con il sole o con le nuvole, con l’alta o la bassa marea, con questo o quel colore.
Ma come fanno i pesci a captare le vibrazioni e a vedere questi tipi di esca anche in condizioni precarie di visibilità, o quando si fanno lavorare vicino alla barca nella scia creata dalle eliche? E’ proprio a queste domande che cercheremo di dare risposta, anche se la nostra interpretazione logica a volte non risponde alla logica di comportamento dei pesci.
L’orecchio interno capta i rumori lontani che si propagano in acqua più lentamente che in aria; questo però non riesce a fornire i dati per identificarne la provenienza. A questo provvede la linea laterale. Su questo organo arrivano chiare le onde emesse dai corpi in movimento in acqua, che vengono trasmesse al cervello che elabora e fornisce le informazioni per l’identificazione di intensità, direzione e velocità.
Sono proprio questi segnali che creano nel pesce le reazioni sopradescritte e cioè indifferenza, panico o aggressività. Risulta essere da notare come tale linea laterale sia particolarmente sviluppata nelle specie con caratteristiche fortemente predatorie, che debbono cioè individuare le prede, il loro cibo, in perenne movimento.
Ai due organi sensoriali si aggiunge la vista, anch’essa proporzionalmente più sviluppata nei pesci predatori rispetto a specie con altre caratteristiche.
I luccichii, i riflessi, le variazioni cromatiche dei cucchiaini sono captati dai pesci anche a buona distanza e se l’artificiale emette i giusti riverberi ed ha un movimento simile ad un pesce in precaria salute ed emette vibrazioni “gradite”, questo potrebbe essere attaccato.
In mare esistono specie predatorie grandi e piccole e per ognuna di esse esistono artificiali di misura adeguata. Tra i pesci che si catturano ci sono specie pregiatissime e altre no, ma sicuraemnte tutte molto divertenti e sportive come spigole, lampughe, dentici, palamite, sugarelli, occhiate, aguglie, pesci serra, barracuda eccetera. Queste le più usuali, ma gli incontri non si fermano qui ed ecco che lo strappo violento può essere causato da tracine, perchie, pesci lucertola e chi più ne ha, è più ne metta.
Volendo poi estendere il nostro parco clienti anche all’estero l’elenco si allungherebbe di parecchio, facendoci rendere conto di quanto igli artificiali, siano comodi da portare in pesca, pratici e cosa importante molto catturanti tanto che, in alcuni casi, i risultatiottenuti superano quelli delle esche naturali.
In commercio ne esistono di forma, dimensioni e colorazioni diverse: lunghi pochi centimetri, adatti ad essere trainati o recuperati a spinning.
Alcuni sono con movimento lento, destinati alla cattura di piccoli predatori, altri raggiungono e superano i venti centimetri e sono dedicati a grosse prede come ad esempio i tonni di branco.
Ultimo aggiornamento 2024-11-21 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API