Nella traina in acqua chiara la giusta scelta dell’attrezzatura determina spesso la riuscita o meno della battuta di pesca. Vediamo perché.
La traina che a partire da Luglio fino ad arrivare ad autunno inoltrato viene praticata a breve distanza dalla costa, è condizionata da un fattore pressoché comune nei nostri mari: l’acqua relativamente poco profonda e quindi trasparente e limpida.
Tutto ciò può causare un impedimento e di conseguenza riveste una grande importanza la scelta dell’attrezzatura e del filo che, se non oculata, può causare allarme e quindi l’allontanamento dei predatori.
Cominciamo dal filo
La lenza madre a seconda del libbraggio della canna e del mulinello in uso, può variare dallo 0,18 allo 0,40. E’ importante valutare che, più una lenza è sottile, maggiore sarà la facilità di affondamento, dato che opporrà una minor resistenza all’acqua. Inoltre, sarà anche meno visibile e permetterà l’uso di terminali più corti. In contropartita, usando piombature vicine ai tre etti è preferibile optare per lenze madri di diametro più consistente, in grado di resistere meglio ad una forte trazione. Nella traina di superficie con lenze che in mulinello oscillano dal 0,18 allo 0,20, il calamento è composto da un terminale inferiore di circa 25 centimetri rispetto alla lunghezza della canna; questo sarà legato ad una piccola girella che a sua volta sarà unita alla lenza madre. La lunghezza del terminale inferiore a quella della canna, faciliterà il recupero della preda allamata una volta che questa sarà giunta vicino alla barca e quindi a portata di raffio.
Caratteristica delle canne
L’attrezzatura da traina parte dalla scelta della canna. In commercio ne esistono tante concepite per la pesca con lenze light ma, mentre molte di esse pur essendo valide per l’impiego di monofili sottili non riescono ad avere un ritorno del fusto adeguato alla potenza dichiarata dal costruttore, altre sono giustamente potenti e valide per recuperare la preda dopo la pompata. Questo sta a significare ad esempio, che una canna da utilizzare con una lenza da otto libbre deve essere sì in grado di ammortizzare le fughe del pesce su una lenza di uguale libbraggio, ma al tempo stesso deve essere in grado di raddrizzarsi agevolmente e spontaneamente dopo la pompata. La scelta di una canna da traina leggera deve essere pensata tenendo conto del reale utilizzo. Quando si inizia questa affascinante pesca, si deve pensare ad un attrezzo economico polivalente, in grado di garantire sicurezza di un buon combattimento, consentendo anche l’utilizzo di monofili leggermente sovradimensionati rispetto alla potenza dell’attrezzo.
Per esempio sempre su una canna di otto libbre, poter caricare un mulinello con monofilo da dodici. Al contrario, se decideremo di pescare con monofili sottili di pari potenza a quella della canna, diventa indispensabile contare su un attrezzo di buona qualità in grado di garantire flessione graduale e un ritorno deciso. E’ un errore abbastanza comune anche quando si ha acquisito esperienza, utilizzare monofili di potenza maggiore a quella della canna. Potrebbe succedere, che durante la pompata, esprimendo una forza differente a quella cui la canna deve sottoposta, la canna schianti o si rompa in due, con gli annessi e connessi che ne deriverebbero e che lasciamo alla vostra fantasia. Un altro parametro da non sottovalutare nella scelta di un attrezzo light riguarda l’anellatura. Optiamo per canne con anelli e non con passanti a carrucola. I primi sono più che affidabili e permettono il passaggio agevole della girella di congiunzione con il terminale. I secondi sono più validi per canne di libbraggio superiore e per tecniche di pesca differenti.
I mulinelli da scegliere Il mercato attuale offre una vasta gamma di mulinelli sia a bobina fissa, sia a bobina rotante, tutti molto validi per la pesca con lenze leggere. Esistono modelli economici e non, sia con frizione a stella che a leva, in grado di soddisfare tutte le esigenze e tutte le tasche. Il mulinello non deve essere mai di dimensioni e caratteristiche maggiori alla potenza complessiva dell’attrezzatura e deve avere una frizione graduale e affidabile sempre in relazione alla lenza che abbiamo al momento in uso. Solitamente questi attrezzi sono siglati con numerazioni che riguardano lunghezza e diametro del monofilo che puņ contenere la loro bobina. Un attrezzo č valido per la traina leggera quando contiene almeno 300/400 metri di lenza della classe scelta, ovvero, quella relativa alla canna utilizzata.